"Ciucci con la catenella". Riflettere con Grazia Honneger Fresco.

Fonte: web




Sfogliando il mio materiale formativo, mi ritrovo tra le mani questo articolo scritto dalla pedagogista Grazia Honneger Fresco, allieva ed erede di Maria Montessori (avuto in sede di un corso formativo rivolto ai professionisti dell'educazione).

Condivido con voi alcune parti ...
Un articolo in cui ritrovo una descrizione odierna di vita vissuta al nido.
Situazioni che si osservano quotidianamente e di cui non si ha mai occasione di "prenderne consapevolezza".





"Entro al mattino presto in un nido: i piccoli arrivano numerosi, di solito in braccio, perfino se hanno già tre anni. Dei 21 presenti solo uno – due anni da poco compiuti- entra con le sue gambe e solo tre non hanno il succhiotto in bocca.
Arrivano bardati e sulla difensiva: protestano quando vengono messi a terra, piagnucolano quando il genitore comincia a spogliarli.
Sono stati svegliati troppo presto? Si separano ancora a fatica? Non si sa.
Le educatrici dicono che è tutti giorni così e siamo già a maggio!"


"Il ciuccio appare come uno scudo contro qualsiasi novità o incertezza possa presentarsi. Succhiare rimuove il sentire, favorisce il rilassamento, anestetizza le paure."

"Basta guardare il viso del bambino per rendersene conto. E’ come se fosse da un’altra parte, in una fortezza inattaccabile.
Le mani sembra non averle: fa tutto il genitore.
E intanto mantiene le distanze dal luogo, dalle voci dei bambini e dall’adulto che vorrebbe evitare un possibile conflitto: tutte le mattine una lotta.Lui (o lei) intanto ha ben poco da temere: se il ciuccio dovesse cadergli, niente paura, è attaccato al golfino o alla felpa che sia, con una vistosa catena di plastica: lì sempre pronto, per riportarlo all’auto-consolazione, allo stato di fuga."


Fonte: web

"Ci sono genitori che arrivano al nido con una provvista di ciucci: quello di casa, quello della nonna, quello del nido – e uno in bocca - “Quale vuoi?”.

Segue contrattazione: “Allora questi li porto a casa”. Il bambino acconsente con un gesto della testa, non parla nemmeno pur essendone capace."
All’uscita percorso inverso. Il genitore, appena entra gli dice: “Allora questo lo lasciamo qui!”. Lo mette nell’astuccio, lo consegna all’educatrice e subito ne tira fuori un altro e glielo caccia in bocca ….
Senza parole, non sopportando la minima richiesta o protesta. (Anche perché intanto è occupato al telefonino e non può dargli ascolto)."

"E durante la giornata? La bocca sempre in movimento. Dapprima girellava senza fare niente, ora sceglie qualche gioco, ma sempre succhiando. Anche l’adulto fa altrettanto: con la gomma da masticare, con la sigaretta, con la perenne bottiglietta d’acqua. Rilassante, si dice.
“Se glielo tolgo piange”. “Non so come farò quando andrà a scuola. Dovrò toglierglielo, anche se entra solo a due anni e mezzo perché le maestre non vogliono i ciucci. Dovrò inventare qualche trucco….” Discorsi che si sentono all'ingresso o all'uscita, per i corridoi…."



"Succhiare in continuazione è davvero un bisogno e un aiuto, o in realtà gli consente di mettere uno schermo tra sé e nuovi desideri di incontro o di contatto?Se è ancora nella fase del portare tutto in bocca - importante mezzo di conoscenza tra i 6 e i 10 mesi soprattutto, e non solo – l’abitudine presa con quell’oggetto privilegiato rallenterà altre scoperte con oggetti e materiali gioco messi a disposizione (ad esempio: sonagli in legno, materiali euristici, bottigliette sonore, ...).Non diversamente dal girello e dal box che ostacolano fortemente la fase dell’andare a quattro gambe, in quanto non gli consentono di spostarsi come può e a modo suo, ma lo spingono a mettersi in piedi e a camminare con forte anticipo rispetto alle sue reali possibilità, il ciuccio prolunga nel tempo un bisogno del primo anno, quindi interferisce con altre conquiste ( e non giova decisamente alla creazione dell'arcata dentaria e dell'articolazione del linguaggio)."



Vi lascio con una domanda conclusiva, una domanda che apra il pensiero a tante possibili domande e ad alcune risposte evolutive.

E', per caso, il succhiotto, uno strumento che viene utilizzato per colmare la tensione e la paura dell'adulto rispetto al piacere di cercare altre fonti di soddisfazione?


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