Stimolare le posture del Neonato. E' così necessario?

 Stimolare in modo preventivo i neonati e i bambini è certamente una "preoccupazione" molto comune nelle nostra epoca. 

Fin dai primi mesi di vita si esorta le famiglie a far fare al neonato ginnastica, posizionandolo da una postura all'altra, si acquistano giocattoli stimolanti per poterlo attrarre e distrarre rispetto ad alcune posture poco piacevoli per il piccolo, li si espone ad una miriade di percezioni corporee differenti e sensorialità diverse, spesso per alcuni obiettivi dettati dagli adulti. 

Mood fondamentale è che "non sia troppo tardi".

Fonte: Google

Ma fermiamoci a riflettere. Poniamoci con lo sguardo << dal punto di vista del bambino>>.
Per essere adulti educatori consapevoli e portatori di uno sguardo ALTRO sull'infanzia.

E’ così necessario stimolare e rafforzare le prestazioni motorie e le attività sensoriali del neonato? 
Perchè non ci fidiamo dei tempi dei neonati e dei bambini?
Perchè giudichiamo "troppo tardi" il tempo individuale dello sviluppo naturale del neonato/bambino?

Domande di cui prendersi cura e offrirsi un tempo di riflessività. 

Siamo portatori ancora di uno sguardo sul bambino e sulla bambina "adultocentrico", connesso all'educazione delle generazioni precedenti, legato alla visione di un neonato incapace e incompetente, dipendente in tutto dall'adulto e dal bisogno di essere "autorevolmente direzionato". 

Quindi, ecco che istintivamente si innescano relazioni educativo-pedagogiche focalizzate sulla stimolazione sensoriale precoce, sull'insegnamento, sull'anticipazione, sul potenziamento cognitivo precoce, attivando un processo non educativo ma di insegnamento.

N.B. 
Insegnare, dal latino insignare, composto da in- e signare , che significa «incidere, imprimere dei segni, marchi, sigilli», è l'imprimere abitudini, simboli, regole, norme nella mente di chi viene educato.

Educare, dal latino ex-ducĕre ad «trarre, condurre» cioè condurre il soggetto allo sviluppo di facoltà e attitudini, all'affinamento della sensibilità, alla correzione del comportamento, ad esprimere e ottenere il meglio da sé.

Ci si dimentica, quindi, che il neonato è un essere umano che possiede già una miriade di competenze - motorie, emotive e cognitive, di ascolto e sensibilità.

Focalizziamo ora l'attenzione, ad esempio, sul far assumere al piccolissimo la postura seduta, quando ancora la postura non è stata raggiunta autonomamente dal piccolo. 

ANTICIPARE LA POSTURA SEDUTA

Negli anni '50, la pediatra Emmi Pikler, nei suoi studi, dimostrò che, i bambini posizionati preventivamente in posture motorie non acquisite direttamente dagli stessi (postura prona, seduta, camminata ...), mostrano poi una tensione ed una rigidità muscolare notevole: quando ad un piccolissimo viene anticipata una posizione corporea innaturale per il suo ritmo di crescita (ad esempio, lo si pone in postura prona nei primi mesi attraverso stimolazioni ed esercizi appositi, lo si posiziona in postura seduta con sostegni, lo si fa appoggiare sui piedi in postura verticale fin da piccolissimo, ecc...), gli si impone anche un’azione/movimento corporeo, una reazione corporea, un equilibrio posturale ed una esperienza propriocettiva del corpo innaturale.

PASTO IN BRACCIO - Fonte foto: Little Learners Lodge

Pensiamo, ad esempio, ai piccoli che sono tenuti prematuramente dall'adulto in posizione seduta: non solo piccoli tenuti fin da subito - e quasi tutto il tempo giornaliero - in sdraiette, altalene, ovetti, seggioloni, ma anche quei piccoli che sono messi seduti dall'adulto in superfici morbide con attorno sostegni per evitare loro perdite di equilibrio e per sorreggerli.

Un bambino che ha vissuto - e vive - questa stimolazione corporea e percettiva, quando si sente stanco o scomodo non può cambiare posizione da solo. Spesso s’innervosisce, s’irrigidisce a livello della muscolatura, terminando l'esperienza con il pianto, poiché avverte una profonda sensazione corporea di disequilibrio, di non sicurezza e di caduta (sono percezioni corporee profonde date dal non padroneggiare autonomamente la postura motoria).

Sarà, così, un piccolo che attraversa il momento del giocare accompagnato da questo vissuto motorio interiore, e potrà richiedere un costante bisogno di rassicurazione, supporto e sguardo dall'adulto: bisogno di sentirsi al sicuro che nasce, appunto, dalla paura di caduta e perdita di equilibrio. Inoltre, un piccolo posizionato in postura seduta anticipata, avrà una tonicità passiva e "molle" delle articolazioni inferiori, poiché la sequenza motoria appresa autonomamente dal piccolo per arrivare a quella postura non vi è stata e ciò non favorisce la sensazione interiore di sicurezza e di base sicura delle articolazioni al piccolo (in particolare, gambe, piedi, caviglie, ecc.). 

E' davvero faticoso e complesso per noi adulti vivere attraverso gli occhi di un piccolo e non leggere e guardare le situazioni con i nostri occhi "poco consapevoli": spesso, diamo per scontato determinate azioni e scoperte dei piccoli, le pensiamo facili e semplici, quasi scontate, ma per un piccolissimo non lo è: ogni piccola conquista, ogni piccolo errore, ogni piccola sperimentazione, ogni piccolo movimento, ogni piccolo dettaglio connesso al loro muoversi spontaneo, è fondamentale per costruire quella sensazione intima profonda del senso di sicurezza.

Differenza posturale tra Posizione seduta passiva (ossia eseguita dall'adulto) e Posizione seduta conquistata autonomamente dal neonato Fonte: Laura Estremera

E' perciò fondamentale che noi adulti alimentiamo una maggior consapevolezza nelle competenze del neonato e nelle modalità implicite ed istintive dell'educazione per evolvere verso uno sguardo consapevole dell'INFANZIA connesso ai loro reali BISOGNI. 

SVILUPPO MOTORIO AUTONOMO - POSTURA SEDUTA

Partendo dalle riflessioni che ci ha offerto la pediatra Emmi Pikler sulla motricità libera e sulla libertà di movimento, possiamo affermare che un piccolo sta seduto autonomamente quando riesce a mantenere il busto eretto in equilibrio sugli ischi (ossia le ossa che compongono le natiche). 

Solitamente questa conquista arriva dopo aver sperimentato la posizione a quattro gambe o il gattonamento e la posizione accovacciata (circa verso 8-9 mesi). 

E’ capace di stare seduto quando osserviamo che si siede da sdraiato o da in piedi senza aiuto, senza attaccarsi ad un sostegno e non ha bisogno di appoggiare la schiena, né le mani a terra per mantenere l’equilibrio. 

Sa stare seduto quando è in grado di modificare o abbandonare quella postura e riesce, sempre stando seduto, a muovere liberamente la testa, il tronco e gli arti superiori senza perdere l’equilibrio né l’attenzione in quello che sta sperimentando. 

Dapprima impara a mettersi seduto sul pavimento partendo da terra o da in piedi, più avanti si siede anche su oggetti rialzati (pedane, seggioline, scatole rovesciate). E’ una postura molto complessa e importante poiché permette al bambino di conquistare la verticalità. 

COME SOSTENERE TUTTO CIO’

La posizione seduta, come, d'altra parte, la posizione prona (a pancia sotto), il gattonamento, la posizione eretta, sono posizioni che il bambino ottiene, scopre, comprende e sviluppa solo se ha la possibilità di vivere tutti i movimenti e le posture motorie transitorie che partono dalla POSTURA MOTORIA FONDAMENTALE: ossia la POSTURA SUPINA ( o sdraiato sulla schiena), definita anche posizione statica fondamentale (fin dal primo mese di vita).

Già a partire all'incirca dai tre mesi di vita, l’adulto può organizzare a casa uno spazio gioco delimitato (il limite contiene e offre protezione al bambino) che abbia una superficie dura (ad esempio o parquet o uno spazio allestito con tappeti termoisolanti a puzzle in gomma eva, possibilmente dai colori neutri e senza decorazioni e forti colori), cercando di aver cura di fargli trascorrere qui la maggior parte della suo tempo di veglia. 

SIU SCONSIGLIA l’utilizzo di superfici orizzontali morbide, quali ad esempio letto, coperte da gioco imbottite, materassini morbidi, divani, poiché offrono al piccolo delle sensazioni propriocettive (ossia sensazioni intime legate alla percezione del proprio corpo nello spazio) disorganizzate, confuse e non sicure a livello della colonna vertebrale poiché l'oggetto morbido assume la forma del corpo e non dà SOSTEGNO, fondamentale invece per una funzionale costruzione della percezione del corpo e dell’equilibrio.

PERCHE’ NON ANTICIPARE LE POSTURE MOTORIE (TUTTE!)

Posizionare un neonato nello spazio dedicato, nel suo tempo di veglia, in posizione supina (a pancia in su) su una superficie semirigida, a terra, e lasciare che attraverso tale postura scopra il proprio corpo, i propri movimenti, gli equilibri, gli oggetti - se stesso ed il mondo - autonomamente attraverso i suoi tempi ed il suo ritmo, non anticipandolo e stimolandolo per farlo avanzare velocemente, porta con sé tantissimi punti forza. Vediamoli insieme: 

1. Offre fiducia nelle sue competenze, alimentando quella profonda sensazione di "posso farcela" strettamente connessa all' AUTOSTIMA e all'AUTONOMIA; 

2.     Crea quella connessione relazionale e affettiva profonda;

3. Permette alle articolazioni inferiori di acquisire maggiore tonicità, essendo più attive e fornendo così successivamente un supporto più sicuro e stabile al movimento e all’equilibrio della persona;

4. Offre l’opportunità di sviluppare una mappa molto più complessa e ricca di attivazione del corpo, della sensorialità tonico-emotiva, della percezione corporea nello spazio e della sicurezza posturale;

5. Permette una massima libertà di movimento, accompagnando il piccolo in modo cognitivamente ricco verso una educazione alla prudenza e al rischio, imparando a non temere cadute, ad attivare problem solving, a non vivere l’angoscia legata alla mancanza di stabilità e sostegno;

6. Favorisce un movimento globale del corpo armonico, fluido ed attento;

7. Favorisce la maturazione del controllo dei movimenti e delle azioni prevenendo rischi di caduta e perdite di equilibrio.

Un neonato ed un bambino devono essere PROTAGONISTI ATTIVI del proprio sviluppo posturale e non solo passivi spettatori.

Un bambino che può scegliere quale posizione gli è più comoda per esplorare, per essere attento nella sua ricerca e nel suo gioco spontaneo (e quindi non un gioco diretto dall'adulto), sarà un bambino consapevole profondamente dei suoi movimenti, del suo corpo, dei suoi equilibri, ed ha piacere nell’essere autonomo ed attivo nell'ambiente. Nell'apprendere e nel concentrarsi. 

Attento.


RIFERIMENTI BIBLIOGRAFICI PER UNA MAGGIORE CONOSCENZA E CONSAPEVOLEZZA:
- Datemi tempo. Lo sviluppo autonomo dei movimenti nei primi anni di vita del bambino, Emmi Pikler, CSIFRA, 2015
- L' osservazione del movimento nel bambino. Accompagnare lo sviluppo psico-motorio nella prima infanzia, Agnès Szanto-Feder, Erickson, 2014
Tre sguardi sul bambino. Viaggio alla scoperta di Maria Montessori, Emmi Pikler ed Elinor Goldschmied, di Emanuela Cocever, Grazia Honegger Fresco, Barbara Ongari, Il Leone Verde, 2020 
Primi libri per leggere il mondo. Pedagogia e letteratura per una comunità educante, Francesca Romana Grasso, Editrice Bibliografica, 2022 
- Collana "Genitori e Figli" - La Comunità Educante. L'importanza del <<villaggio>> per crescere di Francesca Romana Grasso, EMSE, n.24, 2023
Il mio bambino scopre se stesso e il mondo. Promuovere la crescita secondo l’approccio di Emmi Pikler, Monica Aly, Edizioni Junior, 2014

Atelier della Pedagogista
Dott.ssa Lucia Vichi 

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