Autonomia vs Falsa Autonomia. Facciamo chiarezza.

Se ricerchiamo la parola autonomia in qualsiasi dizionario italiano possiamo leggere tale definizione:  la facoltà e capacità del singolo di regolarsi liberamente; indipendenza, libertà di agire.
Ed è proprio questo significato, quello di indipendenza in particolar modo, che "devia" spesso il pensiero delle famiglie, degli educatori, e di coloro che si prendono cura di bambini: anche in educazione spesso il concetto di autonomia viene agganciato alla definizione di indipendenza, autogestione, "far da solo".


Ed è, invece, proprio nel NODO CRUCIALE della DIPENDENZA, che risiede la chiave per creare una relazione sicura affettivamente con il bambino, fin da neonato. 
Una lettura che stravolge il significato classico che noi reiteriamo, uno sguardo necessario per "cambiare" il modo di vedere l'educazione attraverso una MAGGIORE CONSAPEVOLEZZA PEDAGOGICA.
"Non c'è Autonomia senza Dipendenza"
(Dott.ssa Myrtha Chokler, psicologa, psicomotricista e pedagogista)
Tutti dipendiamo da tutti, bambini e adulti: nel nostro vivere si parla infatti di co-dipendenza o dipendenza reciproca.
D'altra parte AUTONOMIA significa anche AUTOGOVERNO, ossia non fare le cose da solo, ma fare per se stessi.
Ecco, che viene quì svelata una dimensione importante dell'autonomia: la VOLONTA'.
Se non c'è voglia, non c'è Autonomia
 Il concetto di autonomia, in educazione, ha a che fare, non solo con la dipendenza affettiva ed emotiva reciproca, ma anche con la volontà e non l'obbedienza. 


Riflettiamo un momento: dire ad un bambino di vestirsi da solo e farlo da solo ha a che fare con la sua capacità e competenza, ma non con la sua autonomia: se obbedisce solo all'ordine, alla prestazione richiesta dall'adulto, significa che non sta prendendo decisioni per sè e quindi la sua volontà non è implicata in questo complesso processo intellettivo.

Come ci suggerisce la Dott.ssa Myrtha Chokler, il bambino è un soggetto di azione e non solo di reazione: è un soggetto che riesce a mettere in moto tutte le sue risorse e capacità per raggiungere la soddisfazione del suo bisogno. 

Link in cui osservare i concetti sopra descritti: https://www.youtube.com/watch?v=0JNdwZ1TU0U

Non è necessario insegnare a fare o essere portato a fare, diretto attraverso premi e punizioni, ricatti affettivi, manipolazioni comunicative, ma bisogna preparare le condizioni ambientali e relazionali affinché questo accada da sè. E porsi come adulti in un tempo di attesa e di "vuoto" che potrà essere riempito dal bambino.


Myrtha Chokler afferma che il bambino è un soggetto capace di mostrarsi:
  • Aperto "al mondo circostante"
  • Sensibile
  • Sicuro di sè
  • Solidale
  • Comunicativo
  • Capace di pensare da sè
  • Pieno di iniziative
Quindi, se il bambino è un soggetto di azione, e l'autonomia è legata alla volontà e alla dipendenza affettiva, possiamo così dedurre che l'autonomia non può essere insegnata: essa può solo essere accompagnata dall'adulto attraverso fiducia, libertà di movimento, sicurezza affettiva, uno spazio sicuro, un abbigliamento appropriato, e tempo lento (la maggior parte delle volte).

L'autonomia è una CONQUISTA e fa parte di un complesso processo che richiede tempo, spazio (fisico ma anche emotivo, nel senso di apertura e disponibilità dell'adulto) ed un ambiente che accolga il piacere di autonomia del bambino.

Ma la FALSA AUTONOMIA che cos'è e qual è, allora?

La falsa autonomia è quel processo secondo cui il bambino viene portato, viene direzionato dall'adulto a fare qualcosa per cui possiede la capacità di fare ma non ha volontà di fare. C'è una capacità ed una competenza ma manca la volontà.

Essere autonomi non significa mangiare da soli. Non significa mettersi le scarpe da soli. Non significa fare la pipì e la popò nel vasino .... perché dietro vi è stato l'insegnamento e la forzatura di un adulto che ha portato a svolgere tali prestazioni. Lo fa da solo ma non "per sè stesso", ma per accogliere all'aspettativa dell'adulto e sentirsi visto. 

Essere autonomi non significa andare da solo al bagno, ma significa saper andare da solo nel momento in cui si ha bisogno di farlo.

La falsa autonomia comprende tutte quelle azioni che non nascono dall'iniziativa del bambino e sulla quale il bambino non ha potere decisionale; la falsa autonomia è quel percorso che porta il bambino a "fare da solo" essendo solo, in quanto non emotivamente sostenuto dall'adulto accanto.

 Falsa autonomia è : insegnare al bambino a mangiare da solo attraverso le mani adulte che sostengono per un periodo le mani del bambino nel cucchiaio ....  insegnare al bambino a fare pipì e popò nel vasino ma mai il bambino avvisa per la sensazione avvertita ... insegnare al bambino a camminare ma il bambino va in un pianto disperato se l'adulto non gli è sempre accanto ...


Chiudo queste importanti e fondamentali riflessioni con delle domande aperte, per fermarsi a riflettere come adulti che si prendono cura di bambini, come adulti che hanno la volontà di cambiare il loro paradigma educativo. 

Tu, adulto, fermati un attimo. Ascolta il tuo respiro e lascia che queste domande possano attraversarti.
    • Sono pronto ad accettare che il bimbo non riesca a far tutto "da solo", senza di me, e sono pronto ad "amarlo" ugualmente?
    • Sono pronto ad aiutare il bimbo nelle sue incapacità e alle sue richieste di aiuto, senza sentirmi un pessimo adulto in quanto non ho reso un bambino "indipendente"?
    •  Trascorro del tempo di qualità col mio bambino durante la giornata, in tempo che sia senza distrazioni, in silenzio, dove sto con il cuore e con la mente lì con lui e solo con lui?
    • Sono pronto ad accogliere il fatto che il bambino dipenda affettivamente da me adulto, il quale rappresento il suo più importante timone emotivo ed affettivo? O questo mi "toglie respiro"? (Perchè mi toglie respiro? Come è stata la relazione con i miei genitori?)
    • Quando sto con il bambino e sono con lui gli offro calma e lentezza nei gesti, nelle parole, nei movimenti, nella gestualità, soprattutto quando mi occupo della sua cura personale, del suo pasto e del suo riposo?
    • I momenti di cura personale e del pasto sono momenti che vivo con lentezza o sono momenti che vivo con fretta e velocità in quanto sono superflui nella relazione col bambino durante la giornata? Accetto il tempo lento del bambino che ho accanto?
    • Quando il bambino sta mangiando o quando siamo nel momento della cura personale, sono davvero pronto ad accettare il fatto che lui potrebbe sbagliare e non riuscire nelle azioni di "autonomia" (esempio mettere due piedi in una gamba del pantalone, bagnarsi con l'acqua perché ancora non riesce a controllare bene la bevuta col bicchiere, ...) nonostante le mie indicazioni, le mie procedure suggerite, i miei insegnamenti? 
    • Che tipo di potere pensi risieda nell'infanzia?
    • Che idea hai di "bambino"?
In conclusione:
 l'AUTONOMIA NON SI INSEGNA,
 MA SI CONQUISTA LENTAMENTE attraverso dipendenza affettiva,
 attraverso lo sguardo fiducioso dell'adulto  e la volontà di guardare il bambino come persona attiva e soggetto competente.

AUTONOMIA o VERA AUTONOMIA è "posso farcela da solo".





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