Il momento del cambio coi piccoli.

La cura personale o cambio fa parte di un complesso processo nel corso del quale il bambino impara a conoscere il suo corpo e il proprio sè. 
Durante i momenti di cura del corpo ci si occupa del benessere del bambino, della cura del suo corpo, ci si preoccupa di suscitare il piacere che il bambino piccolo prova per quello che gli si fa e di favorire in lui ogni possibilità di autonomia. 
Ma le cure del corpo, come d'altra parte, gli altri rituali della giornata ( pranzo, riposo), consentono al bambino di costruire con le persone che si pendono cura di lui una relazione affettiva reale, significativa e sicura.



Nelle riflessioni che ci offrono due grandi psicoanaliste, Myriam David e Geneviève Appell (studiose dell'approccio educativo dell'Istituto Loczy di Budapest, diretto dalla pediatra Emmi Pikler) - nel loro testo "0-3 anni Un'educazione Insolita, Ed. Junior"- si possono individuare delle buone pratiche di cura che l'adulto può maturare nel rendere il momento del cambio molto più funzionale allo sviluppo del bambino: 

considerare il bambino come un essere umano attivo, che sente, che osserva, che registra, che comprende e non trattarlo come oggetto; non avere fretta nei tocchi, nei gesti, nelle parole, nelle azioni (Non ci deve essere uno sballottamento meccanico del piccolo a piacere dell'adulto); rispettare il tempo e il ritmo del bambino, senza interruzioni del momento nè confusione e distrazioni.

Una breve sequenza di cambio (Istituto Loczy)






Riflettiamo in maniera più approfondita su queste azioni.

I gesti dell'adulto che accompagnano il momento della cura devono essere accompagnati da dolcezza: dolcezza che significa non tanto semplice gentilezza ma piuttosto riconoscere il fatto che il bambino è sensibile a tutto ciò che gli viene fatto e non può essere manipolato a piacere come fa comodo all'adulto. Quindi niente bruschi cambi di posizione, niente trascinamenti quà e là, niente strattoni, niente teste e visi sfregati con eccessiva energia. 

Lo stesso modo per sollevare e appoggiare il piccolo sul fasciatoio è un buon esempio di questo atteggiamento: il bambino viene prima chiamato per nome,avvisato a parole che si andrà in bagno a cambiarsi, se necessario è messo sul dorso di fronte all'adulto che cerca di attirare l'attenzione; poi gli si solleva leggermente il braccio, in modo che la mano dell'adulto possa prendere la testa del bambino così che resti ben sostenuta; solo allora viene sollevato.
Per riappoggiarlo, la stessa dolcezza e delicatezza: prima di lasciarlo l'adulto lo guarda, gli dice qualche parola con tono dolce e calmo, gli sussurra, gli sorride. 

Sostegno dell'adulto nel prendere il bambino (Fonte Google)

Alla dolcezza si unisce la preoccupazione dell'adulto di riferimento di rendere partecipe attivamente il bambino al momento di cura. Durante le cure l'adulto parla al bambino guardandolo. Esso gli riferisce tutto ciò che gli fa, prima di agire: "Adesso ti sollevo, ci togliamo il pannolino sporco e ci rinfreschiamo un po' con l'acqua...". L'adulto cercherà poi di commentare anche le reazioni "Ah, fai le boccacce, non ti piace eh, ma abbiamo quasi finito. Stai sereno". 
E' chiaro che con bambini più grandi, quando il cambio inizierà ad essere fatto in piedi a terra, la conversazione e la partecipazione del bambino sarà molto più attiva.

Cambio su fasciatoio pikleriano (fonte: Google)

Nel bambino piccolo si riesce ad evidenziare una cooperazione attiva se l'adulto utilizza i gesti spontanei del neonato: ad esempio, l'adulto coglie il momento in cui il bambino alza il piedino per infilargli il calzetto, facendogli notare l'utilità di questo gesto. 
Poi mano a mano che il neonato cresce l'adulto può chiedergli di alzare il piedino, aspettando il momento buono e un movimento spontaneo del bambino per trasformare tutto ciò in un successo ampiamente commentato. Il bambino, crescendo, si fa sempre più cosciente di questa cooperazione che, ad un certo punto, diventa volontaria. 

Adulto che attende un gesto spontaneo del bambino (Fonte Google)

Precisando che tanta dolcezza nei gesti, nelle attese e nelle parole non aumenta la durata delle cure poichè elimina tutti quei momenti in cui il bambino si oppone alle manipolazioni "aggressive e frettolose" dell'adulto.

Nel momento in cui il bambino raggiunge una certa sicurezza nella posizione "in piedi" si può introdurre anche la cura delle mani: si può offrire al bambino un dispenser di sapone, un asciugamano a sua altezza (o salviette di carta a sua altezza), dargli tempo, rispettare il suo ritmo, cercando di lavare le mani accanto a lui, senza parole solo gesti, in modo tale da poter diventare un ottimo modello per "come" lavarsi le mani ... a volte le parole sono davvero poco fruttuose rispetto al comportamento e all'azione in silenzio!

La situazione di cura è la scena dell'incontro di due persone. Mentre l'adulto si occupa dei bisogni fisici del bambino, ne stabilisce un contatto diretto. Il bambino può sperimentare come l'adulto reagisce e risponde ai suoi segnali. Il momento della cura personale è un tempo ed uno spazio dove l'adulto può instaurare un dialogo rispettoso del gesto, del tocco, del discorso e dell'attenzione. 
Dott. ssa Anna Tardos

Adulto che pulisce il viso del bambino. Non sfregando e coprendo occhi, naso e bocca.


IL BAGNETTO DI TUNDE
Margot, una delle quattro nurse del gruppo, toglie il pannolino a Tunde, coricata sul fasciatoio. Tunde la guarda; Margot parlandole, aspetta che la bambina abbia separato le mani per toglierle la tutina. In seguito la appoggia su una bilancia per pesarla. Tunde muove le braccia e le gambe, poi si tocca le dita e sfiora il braccio di Margot. La donna la rimette sul fasciatoio e con l'ovatta la unge, molto delicatamente, le pieghe del corpo, nominandole (le orecchie, il collo, i polsi, le dita delle mani e dei piedi, i gomiti, le ascelle , i gomiti, le ascelle, le cosce, ecc.); è molto attenta ai suoni e ai movimenti di Tunde. La bambina è tranquilla e attenta, sfiora Margot varie volte, poi si mette in mano la bocca. Margot insapona Tunde sul fasciatoio con un guanto di spugna, descrivendole quello che sta facendo. Tunde la osserva , l'ascolta, agita braccia e gambe quando viene spostata leggermente ...

Dvd video - Il bagno di Tunde (eres editions)


Per chi è interessato all'acquisto di un fasciatoio d'ispirazione pikleriana, creato e disegnato da un artigiano italiano, consiglio di rivolgersi a Letizia di HappyBabies ( trovate il link quì: HappyBabies - Fasciatoio d'ispirazione pikleriana ) 

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